Altrettanto innovativo l’approccio con l’albana: Cristina Geminiani decise di tentare, con lo Scaccomatto, la via della muffa nobile in pianta e della vendemmia scalare in stile Sauternes. Una scelta coraggiosa, che ha richiesto sacrifici e dedizione, ripagati da un notevole successo già le prime annate di Scaccomatto. Dal 1992 si consolidarono le conoscenze e l’esperienza per gestire al meglio lo sviluppo e la selezione della muffa nobile, oltre al rischio e allo stress psicologico che questo tipo di vendemmia porta con sé.
Parallelamente si è sviluppato il progetto Marzieno, un vino nato come assemblaggio sangiovese/cabernet sauvignon che nelle ultime sei annate ha ottenuto un gran numero di riconoscimenti. Ultime annate che hanno visto però anche una maggiore articolazione del taglio finale, con l’introduzione di percentuali variabili di anno in anno di merlot e di syrah.
Di più lunga data, come del resto anche nei Sangiovese, è invece la presenza di ancellotta, un vitigno tradizionale delle colline, spesso bistrattato, su quale l’azienda ha sempre puntato molto, tanto da considerarlo, con una certa presunzione, “il nostro petit verdot”.