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Nel 1913 Longanesi Antonio (1854/1934) acquistò l'attuale proprietà, situata in Boncellino, un paesino adiacente Bagnacavallo. Era una casetta ad un piano di fronte ad una struttura comprendente il forno, la lavanderia ed il porcile.
Fu qui che in un roccolo, area boscosa al limite dei fondi dove veniva praticata la caccia dal capanno agli uccelli di passo, venne trovata, abbarbicata ad una quercia, una vite che veniva utilizzata come richiamo per i volatili. Visto la rusticità della pianta e la notevole resistenza alle malattie fungine dei grappoli composti di acini piccoli dalla buccia spessa, la famiglia provò a produrre vino in casa, come tutti i contadini della zona. Si ottenne con stupore un buon prodotto da 14° che ebbe notevole successo anche fra gli amici, favorendo la diffusione del vitigno nella zona.
Negli anni '30 la gestione dell'azienda passò al figlio Aldo (1891/1971) che ampliò la casa e la stalla e costruì accanto al porcile una piccolo ricovero attrezzi.
Nel 1956 si decise di piantare il primo vigneto di Uva Longanesi.
Nel 1972 subentrò la terza generazione di Longanesi, Antonio (1921) e Pietro (1931/1999), che era stata la vera salvatrice del vitigno chiamato Uva Longanesi in onore della famiglia.
Nel 1995 il proprietario dell'azienda diventa Daniele (1968), figlio di Pietro, che nel 1996 e 1997 la amplia fino a raggiungere circa 5 ettari di terreno di medio impasto tendenzialmente argilloso.
Nel 1999 Daniele è tra i soci fondatori del consorzio "Il Bagnacavallo", nato per tutela e la valorizzazione dei prodotti del territorio, e comincia a produrre vino anche a fini commerciali.
Nel 2005 diventa il presidente del consorzio "Il Bagnacavallo".
Nel 2006 inizia la costruzione della nuova cantina di circa 300 metri quadrati, comprensiva di una piccola sala degustazione e di servizi igienici, accessibile anche ai portatori di handicap.
Nel 2010 termina i lavori della cantina, quindi adesso è possibile visitare l'azienda ed effettuare degustazioni anche per gruppi fino ad un massimo di 50 persone, previa telefonata di prenotazione.
Attualmente vengono prodotte circa 16.000 bottiglie di vino in cinque diverse tipologie: il Bursôn etichetta blu e nera - la "Rambëla", un bianco fermo ottenuto da uve Famoso - il Decimello, un passito bianco ottenuto da uve Famoso - l'Anemo, un passito rosso ottenuto da Uva Longanesi e altre uve aromatiche locali.
Il vino prodotto viene venduto in tutta Italia, ma anche all'estero, in Germania, Giappone, Repubblica Ceca e San Marino.
Una parte dei terreni è ancora coltivata a frutti con una piccola produzione di prugne Stanley e di susine Angeleno.
L'azienda ha ricevuto riconoscimenti dalle maggiori guide enogastronomiche, a partire dalla Guida di Veronelli che nel 2004 le ha riconosciuto il "Sole" per il Bursôn etichetta nera 2001, fino alle guide "Duemilavini" dell'Ais, la Guida del Gambero Rosso, "La Romagna da bere" dell'Ais e la guida "Vini buoni d'Italia" del Touring Club, e dalla partecipazione al concorso "Vino del Tribuno" indetto dal Tribunato di Romagna.
Nel 2008 al Vinitaly di Verona l'azienda è stata premiata al merito con la Gran Medaglia di Cangrande per lo sviluppo dell'agricoltura e dell'enologia; ha ricevuto diversi diplomi di Gran Menzione al Gran Palio della Signoria dei Bentivoglio (rassegna internazionale dei vini passiti) e la Provincia di Ravenna l'ha premiata con un riconoscimento di qualità per l'eccellenza del vino e la sensibilità rivolta allo sviluppo del territorio.
Nel 2009 a Roma ha ricevuto le medaglia d'oro nel concorso enologico internazionale "La Selezione del Sindaco" per il Bursôn etichetta nera 2005.
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