Elenco di prodotti per marca MELETTI

LA TRADIZIONE EREDITATA DAL PASSATO

La Ditta Silvio Meletti nasce nel lontano 1870 grazie all’operosità e l’ingegno del fondatore, Silvio Meletti. Le radici di questo azienda e del prodotto che ha determinato il suo successo hanno tuttavia origini ancor più antiche. Silvio Meletti proveniva da una famiglia povera e dovette lasciare presto gli studi per aiutare la madre nel lavoro; la madre gestiva un piccolo negozio dove vendeva, tra le tante cose, un distillato di anice fatto in casa che riscuoteva un notevole apprezzamento tra la clientela. Quella del distillare l’anice è un’antica tradizione del territorio Ascolano e ancora oggi è comune trovare, soprattutto nel mondo contadino, distillati di anice fatti in casa di apprezzabilissima qualità.

Possiamo dire che quel distillato di anice e le nozioni sulla distillazione della madre furono le basi che permisero a Silvio Meletti di appassionarsi e di creare un prodotto nuovo. Il fondatore si mise a studiare trattati in francese sulla distillazione (il libro del ‘700 è ancora in possesso della famiglia) e dopo vari esperimenti perfezionò una ricetta ed una tecnica di distillazione che sono ancora oggi i procedimenti utilizzati per ottenere l’Anisetta Meletti. Alla base di questa ricetta c’è l’anice verde (pimpinella anisum): un tipo di anice proprio dell’area del Mediterraneo e che nella zona della Marche, e nell’Ascolano in particolare, assume caratteristiche aromatiche particolari grazie alle proprietà uniche di quei terreni argillosi. L’anice che cresce in questi terreni riesce ad essere fino a due, tre volte più profumato di quello che cresce nelle altre zone del Mediterraneo. Questo anice particolarmente profumato veniva e viene tuttora lavorato tramite distillazione discontinua a bagnomaria. Al distillato ottenuto viene poi aggiunta la parte “aromatica” rappresentata dalla distillazione di altri aromi come frutti semi e fiori scelti e lavorati con cura. La ricetta ed il procedimento elaborato nel lontano 1870 è ancora lo stesso seguito ed utilizzato oggi dai discendenti; la famiglia Meletti, giunta alla quinta generazione, è infatti ancora l’unica proprietaria dell’azienda. Alla creazione di un prodotto nuovo seguì la sua commercializzazione e anche qui il talento di Silvio Meletti emerse. Per iniziare a far conoscere il proprio prodotto fuori le porte della sua città Silvio Meletti regalava delle bottiglie a persone di fiducia provenienti da paesi limitrofi. Questo determinò un rapido espandersi del mercato che gli permise di ampliare gradualmente l’attività in termini di produzione e personale impiegato. Decise poi di provare a far conoscere la sua Anisetta nelle rinomate fiere internazionali dell’epoca e qui le soddisfazioni giunsero subito con una Menzione Onorevole all’esposizione internazionale di Parigi del 1878. Questa rapida espansione commerciale subì una grave battuta d’arresto nel 1896 per via di una grave malattia che colpì Silvio Meletti e che rischiò di interrompere del tutto la sua esperienza imprenditoriale. Fortunatamente dopo due lunghi anni di cure guarì e riprese le redini dell’azienda. L’attività ridiventò subito fiorente e con essa ripartirono a pieno regime produzione e vendite; il successo dell’Anisetta andava espandendosi a macchia d’olio in tutta Italia. E proprio per alleggerire i costi che doveva sostenere per promuovere i propri prodotti per l’Italia centrale Silvio Meletti prese la rappresentanza della azienda dolciaria Venchi di Torino e girando per vendere le loro cioccolate abbinò la promozione della sua Anisetta. Le vendite divennero tanto rilevanti che nel giro di pochi anni gli permisero di metter su una vera e propria rete commerciale con rappresentanti nelle principali città italiane e di aprire uno stabilimento fuori le porte della città.

 

CURIOSITÀ

Nell’attività commerciale fu affiancato dal figlio Aldo che dopo essersi diplomato in ragioneria e aver preso parte alla prima guerra mondiale entrò nell’azienda di famiglia proprio come responsabile commerciale. Aldo girava l’Italia per supportare e controllare il lavoro dei rappresentanti. E’ particolarmente curioso il modo in cui comunicava con il padre: i due fissavano in anticipo il giro da fare per l’Italia e gli alberghi in cui alloggiare così, non avendo a disposizione telefoni fissi né tanto meno cellulari il padre Silvio inviava le lettere con le comunicazioni da fare al figlio in anticipo negli alberghi in cui sapeva che avrebbe alloggiato. Questo rispondeva con una lettera dall’albergo in cui pernottava e la controreplica del padre sarebbe arrivata all’albergo successivo. Tutte le copie delle lettere di allora sono raccolte in centinaia di libri custoditi negli archivi della Ditta.

A distanza di più di 140 anni di vita la Ditta Meletti continua ad essere gestita dalla famiglia Meletti che ne è l’unica proprietaria. La gestione avviene in fortissima continuità tra passato e futuro: il punto di forza su cui far leva per affrontare le moderne sfide dei dinamici mercati nazionali ed internazionali è la grande tradizione ereditata del passato.
Tutti gli aspetti della produzione infatti sono basati sulle tecniche e ricette elaborate oltre un secolo fa dal fondatore. Il processo produttivo che parte dalla trasformazione delle materie prime e arriva all’invecchiamento del prodotto in grandi botti d’acciaio è rimasto totalmente inalterato conservando tutta l’impostazione artigianale della lavorazione.
All’elevata qualità del prodotto frutto della minuziosa tecnica di produzione, all’inalterata forma ed estetica del packaging e alla consapevole importanza del valore del marchio costruito nel corso dei decenni si affiancano le moderne tecniche e tecnologie di imbottigliamento, i nuovi modelli di analisi dei mercati e i nuovi strumenti di marketing e comunicazione.

Se nell’800 la scommessa era passare da un mercato locale al mercato nazionale per poi arrivare nella prima metà del ‘900 ad esportare in Europa, oggi la sfida è studiare il mercato globale e riuscire a competere nei nuovi mercati con la tradizione, l’alta qualità e la tipicità di un prodotto che riassume in sé i caratteri essenziali del made in Italy apprezzato nel mondo.