

14,5% vol.
Varietà: Sangiovese superiore
Affinamento: breve passaggio in botte e poi in bottiglia per la giusta maturazione prima della commercializzazione.
Territorio di produzione: Nel territorio Corianese il vino, la vite e l'olivo hanno una storia ed una tradizione millenaria. La presenza di vitigni autoctoni è testimoniata dal rinvenimento di tralci e frutti risalenti al paleolitico, mentre le prime attestazioni certe di viticoltura sono datate al VI secolo a.C. Una lapide dedicatoria dell' anno 251 d.C. trovata a Roma segnala negozianti di vino riminesi attivi nella capitale. Nonostante la caduta dell'Impero abbia finito per inaridire i commerci e le attività, la produzione agricola del territorio ha conservato nei secoli un' importanza rilevante. Tanto che l'antico fundus Cornelianus – da cui il toponimo Coriano - è ancora oggi il centro agricolo più importante della Provincia, nel frattempo diventata la Capitale europea del turismo.
Vigneti e oliveti - Coriano vanta fra l'altro il più alto numero di frantoi di tutta la regione a testimonianza di una coltura documentata fin dal 907- colorano le dolci colline fra l' azzurra vision di San Marino e mare, da Gabicce a Cesenatico a conferma di una tradizione che viene da lontano e mostra oggi più che mai la sua vitalità. Perchè Beato Enrico: nobile ungherese pellegrino nel secolo XV sulla via di Roma giunse a Rimini in preda a "lenta ma pericolosa febbre".
A Passano di Coriano davanti alla cella della Madonna la malattia lo obbligò a fermarsi.
Lì volle restare e lì morì. sulla sua tomba spuntarono due gigli "testimoni veraci della sua santità":
Al Beato Enrico i Santini dedicano questo sangiovese.
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